Di Ciuenlai - Ci sono i congressi del Pd, Pardon (mi sbaglio sempre) i "votatoi" del Pd. Non sono nemmeno cominciati e conosciamo già tutti i nomi dei papabili alle "poltroncine" di segretario territoriale (Comunale e Provinciale), ma non sappiamo niente di quello che vogliono fare. Intendiamoci, ognuno di loro avrà pronta una paginetta o due di buone, anzi buonissime intenzioni, che non serviranno a determinare la scelta, stavolta, riservata agli iscritti.

Determinanti sono i "capibastone" grandi e/o piccoli che appoggiano i vari concorrenti. E la scala delle possibilità è questa : Chi sta con Bocci ha ottime probabilità di farcela. Anche chi sta con l'On Giulietti e il segretario Leonelli non se la passa male. Anche perchè, spesso, come vedremo il punto di caduta è "unitario". E questo lascia poco spazio agli altri che rischiano di fare solo testimonianza.

In questo scenario spicca , fino ad ora e più delle presenze una illustre assenza. Quella della Governatrice. E' stata sempre una caratteristica della Marini non occuparsi a fondo delle vicende del partito, ma stavolta c'è qualcosa di più. Il disinteresse suona quasi come un addio dentro quella lunga attesa per passare al famoso "altro e più importante incarico". Ma vediamo nel dettaglio quello che sta accadendo.

"La parola d'ordine, categorica e impegnativa per tutti" è riprendere Perugia. Per questo è stato messo in campo un personaggio "non propriamente di partito". Il Prof. Polinori, già membro della segreteria regionale del Pd. Ha l'appoggio (quasi) di tutti i principali capi corrente che stanno litigando tra loro per attribuirsi la paternità della proposta. La segreteria sarà sua, a meno di sconvolgimenti epocali.

Ma questo non vuole dire che la persona incassi l'approvazione di tutti. Anzi c'è più di un esponente e una parte significativa dei democratici perugini che pensa che "per riprendere il Comune occorre un uomo che conosce bene il Partito, che sappia, in questi mesi, riorganizzarlo e renderlo il più efficiente possibile, per vincere, appunto, la madre di tutte le battaglie, quella della riconquista di Palazzo dei Priori". E' c'è pure un nome che circola, quello di Beppe Brugiotti, che però , al momento non starebbe raccogliendo le firme per presentare la propria candidatura.

Più complicata la situazione per il provinciale di Perugia. Il favorito è il Consigliere Comunale di Perugia Miccioni. Anche qui Bocci, Leonelli e Giulietti avrebbero pronunziato, all'unisono, il loro si. Ma il personaggio appare molto divisivo e questo avrebbe provocato profonde lacerazioni nei principali gruppi e correnti del Pd.

Una situazione di forte malessere che coinvolgerebbe personaggi di primo piano come l'On. Anna Ascani che insieme ad alcuni "Bocciani" (Guasticchi e Pesaresi?) e ad alcuni "Leonelliani" (Gatti e Sorci?)starebbe per mettere in campo la candidatura del Consigliere Comunale di Gubbio Barilari, che avrebbe come "padrino" una figura storica del Pci della città del Lupo francescano; Gianni Pecci.

A Terni "siamo alle comiche". Per la segretaria comunale scende in pista Alessandro Pardini Sostenuto dalla "strana alleanza" tra il Consigliere Regionale Brega e il Sen. Rossi. Perchè le comiche? Perchè Pardini si presenta come Civico. Sentite cosa diceva fino a pochi giorni fa : "“La mia idea è quella di mettere in piedi una lista civica trasversale che abbia al centro gli interessi dei ternani e non la difesa di alcuni privilegi. Categorie come il centrosinistra sono per la conservazione. La città è soffocata da un familismo esasperato: lavoro e privilegi che passano di padre in figlio. Non vedo un governo . Vedo un Consiglio comunale paralizzato per una questione di poltroncine, strapuntini. Una roba avvilente, indecente” . Chiedo a tutti; Ma l'avete mai visto un civico che insegue una carica di partito? Pardini non può nascondersi. Non viene dalla luna. Ha fatto per la sinistra il consigliere comunale nella sua città d'origine (Brescia), è stato senatore Ds nelle liste dell’Ulivo dal 1996 al 2001 e Da 11 anni lavora all’ospedale di Terni come primario, incarichi che con le capacità professionali, devono fare i conti anche con il gradimento delle Giunte Regionali. Civico de che? Però non è una boutade.

E' uno dei tanti modi per concretizzare la parola d'ordine dell'attuale Partito Democratico Umbro : "fare come ad Assisi". A Terni “Essendo ormai un partito in forte crisi e al limite della impresentabilità – dice un noto analista di cose ternane - il Partito Democratico umbro pensa di “fare fessi” gli elettori, mettendo in piedi una finta alternativa di sapore civico, alla quale attaccarsi in varie maniere, per far dimenticare il cattivo governo espresso in questi anni. Non funzionerà!”. Ma non è detto, in mancanza di alternative, Il tentativo, nemmeno tanto nascosto, è quello di evitare la discussione sul passato, cancellandolo e presentarsi come “il futuro”. Potrebbe anche riuscire, Paparelli permettendo.

A Perugia la strada è un'altra. Tutti i pezzi che contano stanno cercando “disperatamente” tra i Palazzi di Giustizia, le sedi universitarie, gli uffici dello Stato, l'imprenditoria e gli istituti finanziari qualcosa di più del Pardini di turno. Insomma un "civico" d'area più convincente e senza un passato in politica. Per il momento hanno fatto il pieno di no, con qualche ni “rivedibile” in inverno. Ma il fatto che i principali papabili interni a diventare candidato sindaco del Pd si stiano lentamente sfilando dalla contesa per puntare ad altri obiettivi, è un segnale chiaro che qualcosa sta accadendo e che lo scenario sta cambiando.

Infine a Spoleto qualcuno vorrebbe giocare la carta del "ribaltone". Nel quadro degli accordi elettorali nazionali e locali con il partito di Alfano una buona parte del Pd spoletino è pronto a candidare l'attuale sindaco di centrodestra Cardarelli. Ma non sarebbe un'eccezione. Nel capoluogo se Romizi facesse una qualsiasi mossa da "civico" , annacquando solo la sua appartenenza a F.I., diversi nel Pd sarebbero felicissimi di accoglierlo come candidato unitario della "Gross coalition de noaltri". Una scelta molto pericolosa perchè potrebbe segnare la rottura con la sinistra alle comunali. E in Umbria avere dappertutto contro un candidato "rosso" non è igienico.

P.S. - 1) A proposito di Pd di sinistra. mi permetto di far notare che le sorti di uno dei Pci più monolitici d'Italia sono in mano all'ex Dc Bocci, all'ex Psdi Paparelli, all'ex area Pri Leonelli. Gli ex Comunisti resistono solo nella ridotta dell'Alto Tevere che piano, piano, sotto i colpi di Anna Ascani, assomiglia sempre più a quella della "mitica" Valtellina. Complimenti per la prestazione!

2) Ma che fine hanno fatto gli Orlandiani? In Piazza della Repubblica mi correggono. La corrente si chiama "Orlandiana". Non in senso universale, ma in senso individuale. Con il Ministro sarebbe infatti rimasta ormai una sola "Orlandiana", la Senatrice Cardinali che, avrebbe deciso di votare "per spirito unitario" tutti i principali candidati dei capibastone che contano. Ogni riferimento ad accordi per future candidature è falso e/o puramente casuale.

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