Di Ciuenlai - L'Umbria, per certo versi, ha anticipato le tendenze che si stanno muovendo nell'elettorato italiano. Qui è da un bel pezzo che il centrodestra strappa comuni “storici” alla sinistra (Perugia, Spoleto, Montefalco, Sigillo, Costacciaro, Bastia, Bettona, Torgiano ecc.).

Tanti, ma così tanti, comuni “rossi” che in Provincia di Perugia, con la caduta di Todi, le Giunte senza Pd governano il 53,17% della popolazione. Non è che Terni rida. Anzi i Tabù sono crollati per primi proprio lì, con la perdita, prima e per 10 anni del capoluogo (remember un certo Ciaurro?) e con le successive cadute di Orvieto e , recentemente , di Amelia. Perchè? Perchè nella nostra regione, prima che da altre parti, il sistema di potere,fattosi arroganza e il renzismo hanno convinto il “popolo della sinistra” a starsene a casa.

Il Pd non viene più percepito come erede delle amministrazioni Pci - Psi e, anzi, viene ormai identificato come “un nemico” dei valori che hanno ispirato gli anni del famoso “buon governo” della sinistra. Un processo che , in Umbria, è “ben avviato” e destinato a protrarsi per le disavventure giudiziarie e amministrative dei gruppi dirigenti di mezza Umbria, Terni e Foligno in testa.

La sconfitta di Todi è l'ennesimo episodio in questo senso. Non sarebbe un dramma, perchè Todi è uno di quei famosi “comuni di frontiera” che negli anni, hanno visto l'alternanza di diversi colori dei Sindaci e degli esecutivi. Ma che il Sindaco uscente, perda contro un avversario, definito “politicamente bollito” anche dai suoi, sconfitto sonoramente 5 anni fa e rimesso su “per disperazione”, all'ultimo momento, per coprire le magagne di un centrodestra litigiosissimo e diviso come ad Assisi , significa che i tuoi elettori ti hanno abbandonato e che il “ricatto” del voto utile o del meno peggio, non funzionano più.

Il re è nudo. Oltre a questioni di contenuto, a mancanza di valori fondanti e unificanti, nel centrosinistra(forse per entrambi questi due fatti) c'è un gap e un deficit di classe dirigente che fa paura. Ma nonostante questo, incuranti del disastroso destino politico che viene avanti, i piddini cominceranno, da stasera, le rese dei conti a Perugia. Non per l'esame e la discussione su questi punti critici, ma per cominciare a tagliare, qualche pretendente al trono e qualche concorrente. Non capiscono che, oltre ad allontanare sempre di più l'elettorato di riferimento, non fanno altro che farsi altri nemici e altri pericolosi contendenti o alle primarie di coalizione o direttamente alle prossime elezioni comunali. Tutta musica per le orecchie di Romizi & co. Credetemi, prima o poi questo teatrino dell'irreale lasciando, in mancanza di costruttori, solo macerie.  

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