Di Ciuenlai - A seguire il mondo dell'informazione in questi giorni viene da vomitare. Siamo in pieno “Fascismo mediatico”. Tutti i giornali, i Tg i media e quanto fa informazioni danno uno spazio surreale alla “rimborsopoli” del M5S. Tutti parlano di scandalo e di ammanchi. Si pensa quindi a ruberie, a truffe ai danni dello stato, a rimborsi gonfiati. Niente di tutto questo. Il Movimento ha come regola interna quella di ridare una parte dello stipendio per finanziare un fondo a favore delle Pmi. Alcuni degli eletti non hanno effettuato i versamenti richiesti, per cui il fondo invece di essere di una venticinquina di milioni è di 23 milioni e mezzo di euro.

Si è scoperto, insomma, che i “duri e puri” hanno candidato qualche furbetto, macchiando la loro fedina politica. Tutto qui ! Nessun ladro, nessun furto, nessuna tangente. Parliamo di quattrini legittimi (soldi loro) di pochi eletti grillini che non sono stati versati nel fondo. Fatto interno, che potrebbe stare al massimo nelle cronache politiche e che invece domina all'unisono, tutte le prime pagine a caratteri cubitali.

Una montatura abnorme, che sembra come gonfiata e indirizzata da una occulta regia che determina “la disinformazione”, facendo, se fosse così, di Direttori e giornalisti dei miseri “velinari”. Addirittura c'è chi ha paragonato il fatto al “Mariolo” Mario Chiesa di Craxiana memoria. Evidentemente chi l'ha detto non conosce la differenza tra un ladro di denaro pubblico e un inadempiente di partito. Chiesa fu trovato con una tangente in mano. Soldi che provenivano da appalti pubblici. Che c'entra con la mancata corresponsione al partito di una quota della propria (e sottolineo propria) indennità (pratica comune nel Pd che però non fa notizia). Se sono ladri quei 10 sono ladri tutti (salvo i pentastellati che hanno regolarmente versato la quota nel fondo), visto che nessuno dei parlamentari si riduce volontariamente lo stipendio per fini pubblici.

Dunque un fatto formalmente meritorio si trasforma in uno scandalo, perchè un piccolo gruppo ( senza commettere alcun reato è bene precisarlo ) non ha aderito e non ha accolto l'invito del partito. Un fatto che deve far riflettere i dirigenti del M5S, che dovrebbero scegliere meglio la loro classe dirigente e ripensare le loro regole interne per non cadere in queste trappole. Ma che dovrebbe far riflettere tutti.

La prima domanda che ci si dovrebbe fare riguarda l'uso della politica. In una società totalmente individualista, nella quale un buon lavoro è un miraggio, gli incarichi politici stanno diventando una meta per sistemare la propria vita. E così ,la missione di essere al servizio del bene comune , diventa, in tanti casi, al servizio del bene privato. Senza valori e ideali questa pratica sta diventando di massa e coinvolge tutti. La fine delle sane ideologie ha determinato questio.

La seconda, è più pesante e riguarda la democrazia. Queste elezioni rischiano di essere inutili e dannose per la massa dei cittadini e utilissime per i padroni del vapore. Più si avvicinano e più tutto viene indirizzato verso un Governo di “larghe intese”. Verso la formula che domina in Europa e che le elite finanziarie, in questo periodo, in attesa che il macronismo sfondi “in cielo in terra e in ogni luogo”, sostengono con tutto il loro peso.

Tutto questo bailame fatto di scandali inesistenti, di promesse evidentemente irrealizzabili, di candidati impresentabili , di sarabande televisive sul poco o sul niente ha un preciso scopo. Eliminare ogni diversità, anche le più piccole, far passare la parola d'ordine del “sono tutti uguali”,rendere silente il voto di opinione per mancanza di proposte, alimentando il forno dell'astensione. Se votano meno e votano solo o prevalentemente “gli interessati”, i sistemi di potere hanno grandi possibilità di incidere sul risultato. Soprattutto su quello delle formazioni aderenti al “Partito della Nazione” (Pd, FI e alleati minori). Non possono fallire e faranno di tutto per riuscirci. Il possibile e anche l'impossibile.

P.S. - La Imparcondicio dovrebbe garantire spazio a tutti i soggetti che si presentano alle elezioni. Si ma con una precisa regola non scritta, ma praticata. Quando ci sono quelli del Partito della Nazione (Pd, FI e affini) bisogna fargli fare tutti gli attacchi che vogliono e dargli il tempo di spiegare le loro mirabolanti promesse, Gli altri possono invece solo scagionarsi dalla immancabili accuse che i giornalisti velinari gli sbattono addosso (rimborsopoli, tensione per la formazione delle liste, avete diviso la sinistra, siete rancorosi, ce l'avete con Renzi e chi più cavolate ha più ne metta)

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